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Il decalogo di REJA
IL CORRIERE DELLO SPORT – Ecco i punti principali da cui il tecnico goriziano intende ripartire per rilanciare la Lazio…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Vuole riportare sorriso e serenità in uno spogliatoio grigio e depresso. Aria pesante a Formello nella gestione Petkovic, nessuno spogliatoio spaccato, solo un gruppo depresso e scarico. Reja sta portando quindi la squadra a sorridere di nuovo dopo un momento negativo, a sentirsi tutelata e protetta dal proprio allenatore.
Stop ai frequenti cambi di modulo: serve una precisa identità tattica. Si cambia pagina rispetto alle confusionarie idee tattiche di Petkovic, troppo frequenti e infruttuosi i cambiamenti fin qui. Reja cercherà di restituire in fretta un’identità tattica alla squadra, con automatismi e un’identità di gioco ben precisa. Il friulano lavorerà su due ipotesi di modulo che non differiscono molto: 4-2-3-1 oppure 4-3-2-1 in base alla posizione di Hernanes, che non verrà più impiegato da mediano.
Vuole sfruttare in pieno il tiro e le doti offensive di Hernanes. Reja vuole ripartire dai suoi uomini più forti, uno dei suoi primi problemi sarà quindi far tornare Hernanes al suo rendimento solito. Il brasiliano necessita di una collocazione tattica ben precisa, che non gradisce giocare da trequartista ma che non verrà neanche impiegato come mediano. La soluzione più probabile è che resti mezz’ala sinistra, senza la necessità di sfiatarlo con il pressing.
La Lazio incassa troppi gol: occorre restituire equilibrio alla fase difensiva. Il dato incontestabile di questa Lazio sono i troppi goal presi: 8 dalla Juventus in due partite, 4 dal Napoli e dal Verona, come era successo l’anno passato a Catania. Non tutto dipende però dallo scarso rendimento fin qui avuto dai centrali difensivi in rosa, la Lazio ha bisogno di ritrovare equilibrio, compattezza e copertura nella fase difensiva.
Gonzalez accelera fondamentale il suo dinamismo sulla linea di centrocampo. Edy Reja aspetta il pieno e totale recupero di Alvaro Gonzalez, Gonzalez è uno dei pochi centrocampisti che riescono ad abbinare il contrasto con la capacità di lanciarsi nell’area avversaria. Il dinamismo dell’uruguaiano è fondamentale per il centrocampo, ma viene da un trauma e bisogna ridurre al minimo i rischi di una possibile ricaduta, ecco perché lo staff medico preferirebbe che non venisse impiegato con l’Inter.
Fare subito punti per allontanarsi dalla zona bassa della classifica. Reja prende la Lazio a quota 20 punti, lontana nove lunghezze dal Verona sesto in classifica, sa bene le insidie di un calendario difficile. Si può prendere belle soddisfazioni in Europa League e in Coppa Italia. Ha voglia di allontanarsi subito dalla zona pericolosa del campionato.
Niente stravolgimenti della preparazione per ridurre al minimo il rischio di infortuni. Il friulano ha trovato la Lazio in buone condizioni fisiche, e vuole toccare il meno possibile, cercando di evitare di mettere a rischio i muscoli dei suoi giocatori. Per questo motivo ieri Radu ha lavorato in palestra e Dias ha evitato la partitella.
Riaperto il dialogo Il gruppo accusava Petkovic di scarsa comunicazione. La prima mossa per Reja è stata aprirsi al dialogo, con vecchi e nuovi giocatori, sentendone umore ed opinioni. Petkovic quest’anno era apparso freddo e distaccato, non solo con l’esterno. Anche dentro lo spogliatoio e con tanti giocatori importanti ha parlato pochissimo. Possibile che il motivo della crisi fosse anche la poca motivazione di Petkovic, forse rimasto in panchina dopo maggio solo perché legato da un contratto.
Studierà in fretta i nuovi acquisti poi definirà con Tare il mercato. Reja e Tare hanno anche cominciato ad approfondire i temi del mercato che verrà, ma Reja vuole tempo per conoscere e valutare i giocatori in rosa che non conosce. Si parla genericamente di un difensore e di un attaccante, ma non è detto che la Lazio si muova e di sicuro dovrà esserci qualche uscita. Il bilancio da sempre viene al primo posto, e il miglioramento dovrà passare inevitabilmente attraverso uno sfoltimento della rosa.
Valorizzerà i giovani gradualmente: sa di dover lanciare un nuovo progetto. Al tecnico friulano verrà affidato il difficile compito di trovare il giusto mix tra l’esperienza della vecchia guardia e il talento dei giovani su cui Lotito e Tare hanno investito. Reja conosce benissimo Cavanda e ha fatto esordire Rozzi e Onazi in serie A. Toccherà quindi a Bollini accompagnarlo in questo difficile compito, in cui Petkovic aveva fallito.
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